semillas
niguarda: il giardino nel cemento

questo vuole essere un post celebrativo di un luogo.

dopo tanti anni passati innafiatoio in mano a far cadere acqua su fiori e specie di incredibile bellezza e strana forma, mi sono portata via alcuni scatti delle creature.

in effetti ho tenuto a memoria davvero pochi nomi, chiacchierando con i miei interlocutori colorati sotto il sole cocente della periferia, che brilla fino a notte risucchiato e ingigantito dal cemento. sono stata smemorata e disincantata di fronte e dentro questo giardino, negoziando la memoria con la contemplazione. queste aiuole sono state interrate nel cemento anni fa, all’interno di uno spazio libero e aperto di milano, che si chiamava xxy. i fiori di questo giardino sono cresciuti dalla forza di quel luogo e ancora ci lavoriamo sodo anche se lo spazio ha chiuso.

da un paio di anni cerchiamo di convincere il comune (che gestisce l’area) di farci mettere una fontana che ci aiuti a innafiare le piante, disperse in aiuole lontane. per il momento continuiamo coi nostri tubi annodati, che ogni tanto qualcuno ancora ci ruba. ma nonostante tutto le rose sono enormi, la passiflora sboccia ogni giorno, i bulbi del sudafrica crescono accanto ai cactus dai fiori blu e alle erbe più comuni e saporite. la natura ha dialogato a lungo e in maniera molto creativa con tutto l’asfalto di questo quartiere, e ora piano piano racconta le sue storie. un po’ spontanemanete e con improvvisazione, un po’ grazie al lento e saggio gesto della Signora, che cammina nel giardino e lo osserva, e gli soffia sopra. i semi sono stati comprati, raccolti, regalati, salvati da morti certe dai bordi delle autostrade. quasi tutto arriva qui seme o molto piccolo, e cresce da subito in mezzo a creature di ogni provenienza colorando il cemento un po’ alla volta. quando c’era l’ostello in pergola e in questo giardino venivamo spesso a pensare e parlare e conoscere cose nuove io pensavo che quello era l’ostello delle piante, un luogo della città dove nessuno ti chiede da dove sei o di metterti nel tuo posto preciso, ma dove c’è terra, acqua e chi passeggia parlando e questo è sufficiente e sano.

era arrivato il momento di iniziare a parlare di questo luogo che anche per semillas è stato e continua ad essere di apprendimento e ispirazione. 

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